I mutui Inpdap sono una tipologia di finanziamento erogato solamente ai dipendenti pubblici e privati e ai pensionati iscritti all’ex Inpdap o all’attuale Inps.
Per poterlo richiedere è necessario soddisfare una serie di requisiti. Brevemente verranno fornite tutte le informazioni inerenti ai mutui Inpdap 2017, così da sedare ogni curiosità ed eliminare ogni dubbio.
Mutuo Inpdap 2017: i requisiti necessari
Per poter richiedere e ottenere i mutui Inpdap 2017 è necessario avere determinati requisiti, quali:
- l’iscrizione alla gestione dipendenti pubblici dell’Inps;
- per l’acquisto della prima casa (che deve essere su suolo italiano e non di lusso);
- essere pensionati iscritti alla gestione dipendenti pubblici da almeno 3 anni;
- essere dipendenti pubblici o privati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Le eccezioni del mutuo Inpdap
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Inoltre il mutuo Inpdap per l’acquisto della prima casa non può essere richiesto da persone che possiedono già un’abitazione, ma nonostante ciò nel regolamento vi sono alcune eccezioni, ossia:
- il richiedente o la sua famiglia non devono essere proprietari del 50% o più di un’ abitazione ricevuta come eredità o come dono. Inoltre tale immobile non deve essere usufruibile in nessun caso perché il diritto di godimento è ceduto ad altre persone;
- il richiedente o la sua famiglia non devono possedere più del 33% di un’abitazione se essa non è gravata da diritti reali di godimento.
Mutuo Inpdap 2017: tassi d’interesse
Il mutuo Inpdap può essere richiesto sia con un tasso fisso sia con il tasso variabile. Naturalmente a seconda della scelta effettuata si avranno tassi d’interesse differenti.
Nello specifico, optando per il tasso fisso, si avrà un tasso d’interesse pari al 2,95% per tutta la durata del piano di ammortamento. Inoltre dal 1/09/2017 il calcolo delle rate deve essere fatto con l’ausilio del nuovo metodo, che tiene in considerazione la durata e il LTV.
Invece per quanto concerne il mutuo a tasso variabile il tasso d’interesse è pari all’Euribor a 6 mesi, maggiorato di circa 200 punti e calcolato per 360 giorni. In ambo i casi l’importo massimo erogato non può superare in nessun caso i 300 mila euro.