Piccolo prestito Inps ex Inpdap: come ottenerlo?

Piccolo prestito Inps ex Inpdap: beneficiari e piani di rimborso

Il Piccolo prestito Inps è una linea di credito che permette di conseguire una somma utile a fronteggiare necessità improvvise, rivolta agli iscritti della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, siano essi dipendenti o pensionati pubblici.

I processi di rimborso possono risultare strutturati in 12, 24, 36 o 48 rate, mentre l’erogazione dei finanziamenti è fornita nei limiti delle disponibilità di bilancio disposte con cadenza annuale.

Le procedure da seguire per ottenere il prestito cambiano in rapporto allo status del richiedente. Nel caso di iscritti in attività di servizio, è previsto che le domande siano redatte secondo i modelli forniti dall’ente previdenziale (disponibili nell’apposita sezione “Modulistica” del portale Inps.it). Questi vanno poi presentati all’Amministrazione di appartenenza, che si incaricherò di inviarle in forma telematizzata.

Per quanto attiene invece agli iscritti pensionati, invece, le richieste vanno presentate solo in forma telematizzata, nel rispetto della determinazione Presidenziale numero 95/2012.

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Uno dei vantaggi del Piccolo prestito Inps è rappresentato dal fatto che non è necessario presentare alcun certificato medico, né documentazioni di spesa o addurre motivazioni. Le cifre erogate variano da un minimo di una mensilità netta a un massimo di otto, in rapporto alla durata del periodo di rimborso e alle condizioni economiche del richiedente.

Tasso Piccolo prestito Inps ex Inpdap

Se analizziamo invece le condizioni economiche a cui è fornito il Piccolo prestito, notiamo che è definito un tasso di interesse, un’aliquota per oneri amministrativi e una per fondo rischi:

  • tasso di interesse nominale annuo: 4,25%;
  • spese di amministrazione: 0,50%;
  • premio fondo rischi: vedi la tabella nell’ultima pagina del regolamento.

Il prestito è fornito in contanti presso la banca cassiera dell’ente previdenziale oppure con accredito sul conto corrente postale o bancario desiderato dal richiedente. Se quest’ultimo ha in corso un prestito pluriennale diretto o garantito, il Piccolo prestito annuale non può eccedere la singola mensilità, il biennale le due mensilità, il triennale le tre mensilità, il quadriennale le quattro mensilità.

Il processo di rimborso si realizza a partire dal secondo mese successivo a quello in cui è avvenuta l’erogazione della somma. Si può operare il rinnovo del Piccolo prestito una volta trascorso il periodo minimo di ammortamento, che corrisponde a:

  • 6 mesi per i prestiti annuali;
  • 12 mesi per i prestiti biennali;
  • 18 mesi per i prestiti triennali;
  • 24 mesi per i prestiti quadriennali.

Qualora si verifichi la morte del mutuatario o la sua invalidità assoluta o permanente, contratta in servizio e per causa di servizio, non è applicato il recupero del debito residuo.

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